Gennaio 15, 2025

Mafia e Calcio: Marrelli chiede l’audizione di Klaus Davi in Commissione Antimafia

Si alzano i riflettori su un tema delicato e sempre più attuale: il legame tra mafia e mondo del calcio. Luca Marrelli, Vice Presidente della Commissione speciale “Antimafia, anticorruzione, trasparenza ed educazione alla legalità” per il gruppo Lombardia Ideale, ha dichiarato la necessità di convocare il giornalista Klaus Davi per un’audizione ufficiale in seno alla Commissione.

La richiesta, già formalizzata alla Presidente della Commissione, Paola Pollini, nasce a seguito delle approfondite inchieste condotte da Davi sulle curve di Inter e Milan. Il giornalista aveva anticipato già a settembre il possibile pentimento di Andrea Beretta, figura di spicco legata al mondo ultrà, un evento che si è poi verificato, confermando la solidità delle sue analisi investigative.

Marrelli ha sottolineato l’importanza di questa audizione anche alla luce delle numerose minacce ricevute dal giornalista, l’ultima delle quali avrebbe potuto avere conseguenze imprevedibili, se non fosse stato per l’intervento del Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. “Le sue indagini – ha dichiarato Marrelli – rappresentano una risorsa fondamentale per comprendere le infiltrazioni mafiose nel mondo dello sport e il loro impatto sulla società.”

Questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo nella lotta contro le infiltrazioni mafiose nei settori di grande visibilità, come il calcio, da sempre terreno fertile per interessi illeciti. La figura di Klaus Davi, con la sua esperienza e la capacità di portare alla luce verità scomode, potrebbe offrire un contributo prezioso al lavoro della Commissione, sensibilizzando ulteriormente l’opinione pubblica su un tema tanto grave quanto attuale.

L’auspicio è che l’audizione possa avvenire al più presto e che rappresenti un momento di confronto costruttivo per rafforzare il contrasto alle mafie, promuovendo trasparenza e legalità anche nel mondo dello sport. La lotta alla criminalità organizzata, infatti, non può prescindere dalla collaborazione tra le istituzioni, i professionisti dell’informazione e la società civile.