Durante la diretta di Casa Serie A, programma prodotto da Casa Napoli e condotto da Max Viggiani, è intervenuto Paolo Poggi, ex calciatore di Venezia, Parma e Torino, che ha condiviso alcune interessanti dichiarazioni:
Quali sono le prospettive dell’Udinese in questa stagione? Continua a essere una squadra capace di offrire bel gioco e scoprire talenti sorprendenti?
L’Udinese quest’anno sta facendo molto bene, soprattutto se paragoniamo questa stagione alle ultime, che sono state piuttosto difficili. In particolare, la stagione 2023/2024 è stata durissima, tanto che la squadra si è salvata solo all’ultima giornata. Quest’anno, però, c’è stato un grande cambiamento: hanno preso un allenatore capace di motivare i giocatori, dare un’identità alla squadra e fornire certezze a giocatori che avevano qualità, ma non si erano ancora espressi al meglio.
Un esempio della loro situazione attuale è l’assenza di due giocatori importanti: Alexis Sánchez, che dovrebbe rientrare presto, e Gerard Deulofeu, assente ormai da molto tempo. Tuttavia, la squadra ha ritrovato la qualità di Florian Thauvin e può contare su un attaccante molto forte come Luka, che sta confermandosi un ottimo elemento per la Serie A.
Considerando come si era conclusa la scorsa stagione, quest’anno l’Udinese sta facendo il suo dovere e si sta consolidando. La società sembra avere l’ambizione di partire da questa base per fare ancora meglio. Non manca il solito approccio che ha sempre contraddistinto l’Udinese, cioè quello di scoprire e valorizzare talenti emergenti. Ad esempio, un nome interessante è Ekkelenkamp , un giocatore che ritengo molto forte e che, durante la stagione, potrà dimostrare il suo valore.
Da trent’anni l’Udinese si basa su questo metodo, con qualche stagione di difficoltà, ma il loro modello è consolidato e continua a funzionare. Inoltre, negli ultimi anni la squadra può contare su uno stadio straordinario, un aspetto che non è da sottovalutare. Organizzativamente, l’Udinese è sempre stata una società di eccellenza, e spero che possa tornare a esserlo anche dal punto di vista tecnico.
Paolo Poggi ha poi risposto alla domanda dell’ex arbitro Bonfrisco, che ha chiesto: Paolo, come mai oggi si segna così poco su calcio di punizione? È un problema di qualità degli attaccanti o i portieri sono diventati più bravi? O forse, con l’uso dei video, i portieri riescono a prepararsi meglio? È curioso che non si vedano più quelle bellissime punizioni all’incrocio, quelle che regalavano spettacolo. Oggi sono davvero rare, non trovi?
In maniera molto schietta e semplice: oggi non ci sono più giocatori come Baggio, Del Piero, Totti, Zola o Mihajlovic. Loro sì che trasformavano i calci piazzati in magie, anche da trenta metri. Questa è la vera differenza. Certo, ci sono ancora specialisti, ma sono decisamente meno rispetto a quelli degli anni ’90. Ah, dimenticavo Pirlo, un altro fuoriclasse. Però, Angelo, dal mio punto di vista, quella generazione era davvero unica.
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