Gennaio 24, 2025

Rolando Bianchi: dal campo alla panchina, una visione a tutto tondo sul calcio moderno

Durante la trasmissione Casa Serie A, prodotta da Casanapoli.net, Max Viggiani ha intervistato Rolando Bianchi, ex attaccante, manager e ora allenatore.

Un confronto ricco di spunti che ha toccato vari aspetti del calcio moderno, dalle sue esperienze in campo fino alla sua nuova vita da allenatore.

L’Atalanta e il Real Madrid: due realtà a confronto

A pochi minuti dalla sfida tra Atalanta e Real Madrid, Viggiani ha chiesto a Bianchi un’analisi sullo stato delle due squadre.

“L’Atalanta ha avuto una crescita costante. È una squadra organizzata, con giocatori di livello, ed è diventata difficile da affrontare,”

ha spiegato l’ex calciatore bergamasco. Tuttavia, non ha mancato di sottolineare il peso dell’esperienza e della qualità individuale dei giocatori del Real Madrid nei momenti decisivi.

Retegui e Scamacca: due nomi per il futuro dell’attacco

Parlando di attaccanti, Bianchi ha elogiato Retegui e Scamacca. Il primo, secondo lui, ha avuto una crescita esponenziale grazie alla guida di Gasperini, pur non essendo ancora un attaccante completo. Su Scamacca, invece, ha espresso grande stima, definendolo un giocatore dalle “grandi capacità fisiche e tecniche” e augurandosi un suo pronto ritorno in campo.

Il VAR e le polemiche: il parere di un ex giocatore

Bianchi si è espresso anche sul tema del VAR, suggerendo di integrare ex calciatori nel sistema per migliorare le valutazioni delle dinamiche di gioco.

“Il VAR è un aiuto importante, ma manca ancora di chiarezza e coinvolgimento di figure che conoscano il campo,”

ha dichiarato. Tuttavia, ha ammesso che l’introduzione del VAR ha cambiato l’emozione del calcio, rendendo l’esultanza meno spontanea.

Allenare: una missione di crescita personale e sportiva

Bianchi ha parlato con entusiasmo del suo percorso da allenatore, raccontando il lavoro svolto con Paolo Cannavaro.

“Fare l’allenatore significa avere a che fare con tante teste diverse, ma il nostro obiettivo principale è la crescita del giocatore. Il risultato, anche se fondamentale, deve essere una conseguenza.”

Ha sottolineato l’importanza di un lavoro costante sui fondamentali:

“Abbiamo fatto circa 3.500 tiri al mese, lavorando su ogni posizione del campo per insegnare ai ragazzi il gesto tecnico della conclusione.”

Questo approccio metodico ha dato frutti, come dimostrato dal recente gol di un giovane calciatore da lui allenato.

La passione per i cavalli: un parallelo con il calcio

Bianchi ha condiviso anche la sua passione per i cavalli, un interesse coltivato con il fratello. Ha paragonato la crescita dei cavalli a quella dei calciatori, sottolineando quanto siano fondamentali la dedizione e la cura del dettaglio per ottenere risultati sia nello sport che nell’allevamento.

Rolando Bianchi si conferma una figura poliedrica, capace di portare avanti la sua esperienza da calciatore e trasferirla nel ruolo di allenatore con grande passione e dedizione. Un professionista che guarda al calcio come una continua opportunità di crescita, per sé stesso e per i giovani talenti che forma ogni giorno.